L'altalena
Ti senti pieno di vita, forte più di un leone, veloce come un giaguaro.
Scalare l'Everest? Una passeggiata!
La traversata a nuoto sull'Atlantico? Bazzecole!
La traversata a nuoto sull'Atlantico? Bazzecole!
Circumnavigare la terra? Una barzelletta!
Diventa verissimo il detto: "In pace con se stessi, in pace con il mondo".
Ti senti così buono, ma così buono, che ti commuovi da solo per la tua bontà.
Entri in ufficio, spalanchi le finestre, svuoti i cestini, offri caramelle alla più antipatica delle tue colleghe. Anche a chi puntualmente ti chiede:
"Scusa, hai mica da 'prestarmi' un euro per la macchinetta del caffè? Ho lasciato le monetine in macchina nel garage qui sotto."
Sai benissimo che:
- 1. La tua collega arriva in ufficio da 15 anni in metropolitana.
- 2. Se dovesse 'restituirti' tutte le monete che le hai prestato, saresti sicuramente milionaria.
Ma è uno di quei giorni buoni, e fai finta di niente.
Quando stai bene: fai progetti, investi, modifichi. Insomma: osi. Ti senti padrona del mondo, e nulla, neanche il fisco ti spaventa.
Ricordo che da bambina mi piaceva moltissimo salire sull'altalena. Era bellissimo, bastava una spinta e mi ritrovavo in alto. Mi sentivo così bene!!!😀
Poi, però inevitabilmente ritornavo giù.
Succede così: un momento prima sei forte, poi d'improvviso, senza nemmeno mandarti un e-mail di preavviso, ti senti poco bene.
Ricordo che da bambina mi piaceva moltissimo salire sull'altalena. Era bellissimo, bastava una spinta e mi ritrovavo in alto. Mi sentivo così bene!!!😀
Poi, però inevitabilmente ritornavo giù.
Succede così: un momento prima sei forte, poi d'improvviso, senza nemmeno mandarti un e-mail di preavviso, ti senti poco bene.
Quando ti senti male
Quando si parla di salute di solito ci si riferisce come ad "uno stato di benessere fisico e psichico"
o anche "assenza di malattie o dolore fisico".
o anche "assenza di malattie o dolore fisico".
Per prima cosa quindi, analizzi ciò che senti: mal di testa, spossatezza, nausea, dolore alle gambe.
Dopo, esamini minuziosamente i tuoi sintomi su Internet per capire che 'rara malattia' ti ha colpito.
Così, se prima non eri una persona ansiosa, lo diventi. E ti impegni così bene che diventi ipocondriaca. Provi cioè: "l'erronea convinzione di essere malato, con sensazioni dolorose che non hanno un riscontro obiettivo", per dirla secondo il Vocabolario Zingarelli.
Diventi paranoica, il tuo pensiero fisso è che ti rimane poco da vivere.
Diventi paranoica, il tuo pensiero fisso è che ti rimane poco da vivere.
Ma siccome non ti va proprio l'idea di fare testamento, decidi di rivolgerti al tuo medico di famiglia.
La fila
L'ambulatorio è aperto tutte le mattine sino alle 12.30. I ritardatari incorreranno nelle ire dei preposti buttafuori. I buttafuori vengono pagati profumatamente dal dottore, che lavora sapendo che non potrà tornare a casa se non dopo aver visitato l'ultimo paziente asserragliato nella sala d'attesa.
Comunque, faccio il possibile per arrivare 30-40 minuti d'anticipo, così da tornare a casa prima. Evidentemente, giocare d'anticipo piace a tanti, perché c'è già una lunga fila di: "non spinga", "lei è arrivato dopo", "non faccia la furba, c'ero prima io!" ecc...
Allora, per educazione incominci il classico quiz: "Chi è l'ultimo?".
Stabilito che il tuo turno, viene subito dopo la signora anziana dai capelli color 'fata turchina'
(poveretta, deve aver sbagliato con le dosi della tinta) aspetti che si diradi la già lunga fila.
(poveretta, deve aver sbagliato con le dosi della tinta) aspetti che si diradi la già lunga fila.
Ma ogni speranza di tornare a casa presto svanisce poiché la regola dal medico è che, ogni due pazienti, un rappresentante entri per presentare un nuovo 'miracoloso' prodotto.
Quindi, mi sforzo di essere obiettiva, e provo ad accettare il fatto che ogni qualvolta sembra che la folla prima di me diminuisca...paffete, arriva un rappresentante!
Quindi, mi sforzo di essere obiettiva, e provo ad accettare il fatto che ogni qualvolta sembra che la folla prima di me diminuisca...paffete, arriva un rappresentante!
In ambulatorio
Ora, poiché per ovvie ragioni chi va dal medico ci va perché sta male, la lamentela sta di casa, la fa da padrona, insieme ad alcune caratteristiche tipiche del "posto".
Alcuni mi guardano sospettosi: hanno paura che gli rubi la sedia, così anche quando devono assentarsi un attimo per andare in bagno, se la portano con sé.
Altri curiosi, non mi tolgono gli occhi di dosso, cercano di capire 'figlia di chi sono'.
Altri curiosi, non mi tolgono gli occhi di dosso, cercano di capire 'figlia di chi sono'.
Lo trovo veramente imbarazzante!😑
Al mio fianco qualcuno starnutisce, di fronte una bambina tossisce, tira su col naso, e il papà si gratta continuamente il braccio. Per alto spirito solidale, inizio a fare tutte le cose che fanno loro: a intervalli starnutisco, tossisco, tiro su con il naso, mi gratto il braccio.
Inosservato dalla mamma, un bambino con delle grandi orecchie a sventola, mi fa la linguaccia.
A voce bassissima gli dico:
"Attento a te bambino, che con quelle orecchie potrei usarti come antenna parabolica!".
Il bambino fa un sussulto, mi ha capito al volo!
Poi, un po' per noia e un po' per sfuggire agli insistenti sguardi di chi sta ancora cercando di capire chi siano i miei genitori, nonni e generazioni varie, osservo la stanza intorno a me.
Siamo in autunno, sono certa che questa sia la ragione del perché l'ambulatorio è completamente spoglio, assolutamente sterile.
L'arredamento è composto da un unico vaso di plastica con dentro dei fiori di polistirolo, tutti sbilenchi.
Per fortuna ci sono due quadri appesi alle pareti. Il soggetto? Natura morta. Se già mi sento stanca, ora immagazzino pura energia depressiva.
Finalmente arriva il mio turno. Con il suo immacolato camice bianco, il dottore mi saluta ed io mi sento già meglio.
La visita dura meno del previsto:
"Tutto a posto, non hai niente" dice comprensivo.
Al mio fianco qualcuno starnutisce, di fronte una bambina tossisce, tira su col naso, e il papà si gratta continuamente il braccio. Per alto spirito solidale, inizio a fare tutte le cose che fanno loro: a intervalli starnutisco, tossisco, tiro su con il naso, mi gratto il braccio.
Inosservato dalla mamma, un bambino con delle grandi orecchie a sventola, mi fa la linguaccia.
A voce bassissima gli dico:
"Attento a te bambino, che con quelle orecchie potrei usarti come antenna parabolica!".
Il bambino fa un sussulto, mi ha capito al volo!
Poi, un po' per noia e un po' per sfuggire agli insistenti sguardi di chi sta ancora cercando di capire chi siano i miei genitori, nonni e generazioni varie, osservo la stanza intorno a me.
Siamo in autunno, sono certa che questa sia la ragione del perché l'ambulatorio è completamente spoglio, assolutamente sterile.
L'arredamento è composto da un unico vaso di plastica con dentro dei fiori di polistirolo, tutti sbilenchi.
Per fortuna ci sono due quadri appesi alle pareti. Il soggetto? Natura morta. Se già mi sento stanca, ora immagazzino pura energia depressiva.
Finalmente arriva il mio turno. Con il suo immacolato camice bianco, il dottore mi saluta ed io mi sento già meglio.
La visita dura meno del previsto:
"Tutto a posto, non hai niente" dice comprensivo.
"Riposo, tisane, sciroppino, un orsetto di peluche, la serie tv preferita, popcorn, tre barrette al cioccolato bianco, e se i sintomi influenzali persistono prendi un antinfiammatorio".
"Davvero? Che bella notizia! Grazie dottore e arrivederci!".
Mi sento rinascere! Guardo gli altri con occhio pietoso ma distaccato.
Scuotendo la testa penso:
"Poverini".
Nel tragitto del rientro, gli uccellini cinguettano, il sole splende alto nel cielo, sento profumo di dolci per strada, ammiro i fiori.
Rincomincio a fare progetti:
"Mi sento così bene che potrei..."
Salire su una mongolfiera? Perché no!
Esplorare la foresta Amazzonica? Certo!
E così via...😉
"Davvero? Che bella notizia! Grazie dottore e arrivederci!".
Mi sento rinascere! Guardo gli altri con occhio pietoso ma distaccato.
Scuotendo la testa penso:
"Poverini".
Nel tragitto del rientro, gli uccellini cinguettano, il sole splende alto nel cielo, sento profumo di dolci per strada, ammiro i fiori.
Rincomincio a fare progetti:
"Mi sento così bene che potrei..."
Salire su una mongolfiera? Perché no!
Esplorare la foresta Amazzonica? Certo!
E così via...😉
Anni fa avevo comprato un vocabolario sulle malattie, un librone, c'era la prefazione che infatti raccontava di un tipo che ha iniziato a leggere riguardo ai sintomi che aveva, e l'aveva finita con autodiagnosticarsi un infinità di malattie rare e pure il ginocchio della lavandaia😂😱😁, insomma il libro avvertiva di non fare autodiagnosi😷😰
RispondiEliminaÈ verissimo Mary Poppins!! Però ci viene naturale, assolutamente naturale farlo. Siamo proprio birichini!!!🤭
EliminaSe per guarire ci vuole il cioccolato bianco..e vai..mi ammalo di più 🤣🤣🤣. Brava Sara. Ogni venerdì lo aspetto per leggere le perle di saggezza della mia amica.. 😎
RispondiEliminaBy Katya..😘
Non so il tuo medico, ma il mio mi ha detto di mangiare il cioccolato bianco... Però, mi sembra di ricordare che il tuo ha detto invece: di mangiare carrube...🤭🤭🤭 Grazie amica carissima 😍
EliminaE' un vero piacere leggere questo blog. Come gustare uno yogurt alla fragola. ;) Molto attuale questa altalena di cui parli.
RispondiEliminaL'ipocondria dilaga nell'era di Google. Ma io sono nato prima.
Quando ancora non immaginavo neppure di avere un disturbo, cominciai a tenere un calendario delle mie "altalene", notando una certa ciclicità. Quasi come con un oroscopo, potevo predire come sarebbe stata la mia giornata. Se sarei stato triste o agitato. Positivo o meno. Quale parte di me sarebbe venuta fuori. E man mano diventai sempre più cherofobico. Paura che l'altalena vada troppo in su, perchè più si va in su, e più ci si fa male cadendo. E così ora prendo farmaci che non fanno ne andare su, ne andare giù. Sono diventato molto piatto...noioso. Non suono, disegno, scrivo, fotografo più. Ma è il prezzo da pagare per non fare altri sbagli epocali.
Continua a scrivere su questo blog. Guai se smetti, ti controllo. ;)
Grazie "Bluvetro" per il tuo commento. Si, a volte ci occorrono i farmaci per stabilizzarci un po'😉
EliminaSono sicura che un artista come te riprenderà a fare grandi cose. È inutile chi ama creare prima o poi ci ricasca, che sia: dipingere, fotografare o comporre musica... Come sarebbe bello ascoltare un pezzo inedito!!! 😄
A buon intenditore...
Bellissimo questo articolo Saretta. È proprio vero ke ogni giorno ha il suo umore😓
RispondiEliminaUn saggio proverbio dice ke il cuore gioioso fa bene come un farmaco e la scienza conferma ke avere uno spirito positivo e allegro aiuta a vivere decisamente meglio, ma quando la situazione diventa drammatica meno male ke esistono i medici.
Facciamo come dici tu, "esploriamo l'Amazzonia", osserviamo quanto é meravigliosa la creazione ke ci circonda e ogni giorno sarà migliore😍
Siiii!!! Ti va un giro intorno al mondo insieme? Ok, segna dove vuoi andare...
EliminaSarà bellissimo!