Il virus "con la corona" parte seconda

Terminato il buffet, in attesa che il professor Primucolo iniziasse il suo discorso, i vigili poliziotti, ripresero ognuno il suo posto.
Il professore era molto piccolo, da dietro il leggio, spuntavano a mala pena i suoi capelli. A dispetto del suo corpo, ne aveva tanti, così tanti, che sembrava portasse sempre un casco.
Gli procurarono uno sgabellino, salì sopra, diede un leggero colpo di tosse, per schiarirsi la voce ed esordì:
"Sapete da dove viene il termine Influenza? Fu introdotto da noi Italiani verso il 1500 in riferimento alle malattie attribuite all'influenza degli astri. Interessante, vero? Ma la vera domanda è questa: a chi piace stare male? Alzi la mano, su, forza!".
Una risatina generale rispose alla sua piccola provocazione.
"Esatto" riprese, "a nessuno piace stare male. Come ha ben detto il vostro mentore con i baffi poco fa, l'unico rimedio per proteggerci in questo momento, è chiaramente quello di potenziare le nostre difese. Anche perché non abbiamo certezze che dimostrino, ne "se", ne "quando" siamo stati colpiti".
Si udì un indistinto:
"Etciù!!" accompagnato da un po' di tosse secca.
Si guardarono gli uni, gli altri allarmati.
"La prima regola è proprio niente panico. Ricordate: il panico indebolisce, prepararsi aiuta" specificò il professore.
"Chi di voi mi sa dire come agisce? Qualcuno lo sa?" incoraggiò affabile.
Per qualche minuto nessuno disse niente. Poi la recluta impertinente parlò:
"Professore, mi presento sono anch'io un Vir... un virtuoso, volevo dire un virtuoso" 😅 disse, asciugandosi stranamente il sudore sulla fronte.
L'anziano poliziotto, aggrottò le sopracciglia e iniziò a lisciarsi i baffi...
"Si" proseguì la recluta "un virtuoso che desidera scoprire come si comporta questo delinquente, come lo chiama il nostro "mentore" disse, incontrando gli occhi dell'anziano poliziotto, e accentuando ancora di più uno strano scintillio.
"Sembra quasi che mi stia sfidando" pensò il poliziotto contraccambiando il suo sguardo. Sentiva l'adrenalina salire...
E non era il solo!

Come agisce

Il professor Primucolo aspettava:
"Dunque, il nostro signor "virtuoso" sa davvero come agisce il nostro nemico?".
"Naturalmente! Io mi... em... cioè, volevo dire... si attacca, si attacca" ripeté, "scusatemi professore, questi argomenti mi toccano in prima persona. Dicevo, io mi attacco...".
Il professore sorrise:
"Signor "virtuoso" sta parlando nuovamente al singolare, in prima persona...".
"Basta!!! Sono stufo di fingere!! Ebbene sì, sono il virus! Il tanto temuto virus "con la corona" gridò esultante.
"Ragazzi!" urlò il poliziotto più anziano "addosso!!!!"😡😡😡😡
Con un tempismo inaspettato, il virus si ritrovò bloccato e legato peggio di un salamino senza anice.
"È inutile!" protestò, "non sono venuto solo e non ci fermerete mai!".
"Forse!" replicò Primucolo "ma non sottovalutare mai le nostre risorse. Siamo pieni di risorse!!!"
"Le tue minacce non ci fanno paura! Tu invece, da adesso in poi avrai ben poche risorse. Imbavagliatelo e portatelo al 41 tris" fu l'ordine del poliziotto.
"Abbiamo poco tempo ragazzi! Ascoltatemi bene!" tuonò il professor Primucolo "per farla breve: 
il virus si annida nella gola, scende per la trachea e potrebbe essersi annidato nei polmoni. Voi capite bene, il danno che potrebbe aver provocato."
Il giovane rispettoso con i baffi alzò la mano: 
"Lei ha parlato di risorse. Questo è già di per sé consolante. Cosa intendeva dire?".
"Mi riferisco a tutto il lavoro che è stato fatto prima. Aver mantenuto uno stile di vita equilibrato, insieme all'esercizio fisico, ha senz'altro contribuito moltissimo all'innalzamento delle difese del nostro sistema immunitario. Possiamo sperare il meglio grazie a questo. Possiamo combattere meglio la nostra battaglia e vincere questa guerra.
Ora, se il virus si è installato prepotentemente da qualche parte, possiamo saperlo solo tra qualche giorno. Nel frattempo, si manifesteranno i segnali che conosciamo bene, quelli della tipica influenza, più febbre alta, difficoltà nel respiro ecc... Cosa faremo noi nel frattempo?" domandò Primucolo impaziente.
"Già! Cosa faremo? Etciù..." la stessa storia di poco prima... 
Il professore questa volta osservò meglio "lo starnutone" abituale. Quello che vide non gli piacque, o meglio le piacque, ma... In realtà, si trattava di una "starnutona", una poliziotta veramente carina, molto carina, decisamente carina... Sembrava facesse fatica a respirare. Le si avvicinò, le toccò la fronte, scottava.
"Ha la febbre alta! Portatela subito al più vicino Pronto soccorso" ordinò deciso, "non si agiti, lei probabilmente è stata infettata da quel delinquente che era al fianco suo poco fa. Mi prenderò cura di lei personalmente, lei guarirà!!".
Le sue parole furono pronunciate con una convinzione tale che i poliziotti, si alzarono e applaudirono con foga.
"Bravo!!! Urrà per il professore!!!". 
Un colpevole era stato acchiappato e ridotto all'immobilità. Ora c'era una collega da salvare! 
Mentre la poliziotta fu portata via, il professor Primucolo dava le ultime raccomandazioni:
"Non pensate solo a voi stessi. Siate più tolleranti. Disinfettatevi spesso le mani. Nessuno è mai morto per averlo fatto, ma si potrebbe invece dire il contrario, qualcuno è morto per non averlo fatto.
In questo periodo non fate troppo i collosi che si attaccano dappertutto. Tenete una certa distanza gli uni dagli altri. Non c'è bisogno di fare i legacci delle scarpe troppo stretti con gli altri, stare un po' da soli a pensare a cose belle, aiuta più di... di..." lasciò la frase pendente più di una torre di Pisa, scese dallo sgabellino, e uscì dalla stanza sotto gli occhi sorpresi dei poliziotti.
A sconvolgerlo, era stata la frase che aveva appena pronunciato: "stare un po' da soli".
Gli fece venire in mente che non c'erano certezze, ne si sapeva quanto tempo ci sarebbe voluto per trovare una cura efficace. Molti avrebbero potuto soffrire di solitudine, questo non sarebbe certo stato un bene. Nemmeno per lui. No, nemmeno per lui.
Aveva sempre "anticipato" ogni cosa:
"Prima che succeda questo o quello Primucolo, devi sempre pensare, cercare di controllare le malattie, i disturbi, le necessità..." gli dicevano i suoi nonni, e a seguire i suoi insegnanti.
Nel tempo aveva dato spazio: prima agli studi, prima alla ricerca, prima al lavoro, ma mai "prima all'affetto".
Anticipare era un buon consiglio, ma si era accorto che non poteva controllare ogni cosa, poiché molte cose erano al di là delle sue possibilità. Doveva imparare ad essere felice del presente.
Per questo non si era mai sposato. L'idea di stare troppo tempo solo, ora gli pesava.
In quel momento, a dispetto del suo "convincente discorso"  avrebbe voluto tanto fare la parte del colloso con qualcuno al proprio fianco, o essere un legaccio di scarpa.
Ma ora doveva pensare a salvare la poliziotta infettata. 
"Eh sì, la poliziotta infettata" pensò arrossendo.
"Può il professor Primucolo innamorarsi senza averla prima conosciuta davvero?" chiese a se stesso.
Questa volta il cuore fu più veloce della mente, batté prima un colpo più forte...

😍😍😍😍 


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