Commiserarsi
Una sera di tanto tempo fa, dovevo avere sui sei anni, per cena mia madre aveva preparato il minestrone di verdure.
Un minestrone ricco, con dei bei pezzi grossi di carote, zucchine, sedano e vari altri ortaggi.
Un alimento sano fatto sicuramente con amore.
Fatto sta che, senza girarci troppo intorno: io non amavo il minestrone😵
Per renderlo meno odioso incominciai a dare un senso al mio piatto, decorandolo tutto intorno con le verdure che più mi erano 'antipatiche'. L'effetto 'girasole' avrebbe reso entusiasta Van Gogh, ma mia madre non lo apprezzò. Mi mandò in camera dicendo che dovevo mangiarlo perché mi faceva bene, non dovevo essere viziata ecc.. Inoltre mi diede l'ultimatum: potevo tornare a tavola solo se avessi mangiato il 'mio' (semmai "suo"...) piatto di minestrone completo senza le decorazioni intorno. Dovevo rituffarle giù insieme alle altre che avevo escluso per comporre il mio girasole di verdure.
Ho ancora il ricordo di quella sera, coricata sul mio letto a meditare e commiserarmi su ciò che mi era capitato. Più ci pensavo, più mi convincevo che l'azione di mia madre era stata ingiusta.
Il mio orgoglio era stato ferito! Non mi meritavo una cosa simile! Decisi che non avrei mangiato il minestrone.
E non lo mangiai! Mi sentivo una vittima. Eh si! Ero proprio una vittima, una vittima dell'ingiustizia. Sai una cosa? In fondo era piacevole sentirmi così😩😧😄
"Il buongiorno si vede dal mattino".
Hai mai riflettuto su cosa si nasconde dietro queste parole?
Una pretesa piccola, piccola che il buongiorno sia: Buono!
Spesso invece, di "buono" non c'è niente per chi si sente vittima degli eventi del "Capitano tutte a me!".
Hai intinto il biscotto nel latte, stai per portarlo alla bocca per il suo 'ultimo viaggio senza ritorno' , quando tua madre entra in cucina e ti dice uno squillante:
"Buongiorno tesoro!".
Ti distrai per rispondere al suo saluto ma il biscotto bagnato ne approfitta, e sceglie una morte diversa da quella che tu avevi pensato. Si autodistrugge spappolandosi addosso a te combinando un bel macello.
Di nuovo il pensiero da vittima incompresa:
"Ma perché capitano tutte a me! La mia vita è una sequenza ritmica di sventure"😩😩
'Il tuo buongiorno si vede dal mattino', è appena cominciato!
Come riconoscerle
Sicuramente hai ben chiaro in mente almeno un centinaio di persone che si piangono continuamente addosso. Per questo sono sempre raffreddate!
Consumano quintali di fazzoletti di carta! Ho l'impressione che il disboscamento della foresta pluviale dell' Amazzonia sia in gran parte colpa loro.
Alla loro comparsa, assisti ad un fuggi, fuggi generale, anche quello è un ottimo modo per riconoscerle.
Portano con sé un antico rotolo in pelle di cammello antartico, estinto oramai, con un elenco lunghissimo di 'sventure' da srotolare al primo, al secondo e anche al terzo, che capita sotto tiro. Ogni giorno prima che tramonti il sole aggiornano la lista con estrema 'dovizia di particolari'.
"Toh! Guarda un po'! Questa mi mancava!" dicono, aggiungendola all'antico rotolo.
Che si tratti di ingiustizia, dolore, un presunto torto, uno sgarro, una malattia mai diagnosticata prima, una delusione, di tutto di più, pur di continuare a tediare, annoiare, sfinire chiunque sia nelle vicinanze, e anche nelle 'lontananze' (non so come facciano ma ci riescono!) vicino a loro.
Ce la mettono tutta per non perdere il ruolo che si sono assegnati della propria 'misera, sventurata e triste vita'😩😩😩
Se non mi credi, prova ad inserire il tuo:
"Ti capisco, anche io..." .
Neanche a parlarne! Non tentare nemmeno di iniziare perché ti risponderanno cosi:
"No, no! Ti assicuro che le mie sono senz'altro di più, molte di più!".
E tu?
E tu? Hai mai detto questa frase: Capitano tutte a me?.
Personalmente, posso dirti che ho passato la rosolia, il morbillo, la varicella e sono certa che ho preso più volte "l'autocommiserazione". Lo ammetto 🤫🤫🤫
Non è facile non cedere a questo tipo di sentimento negativo, perché tale è.
Riconosco che nella vita ci sono a volte problemi molto pesanti. Ci si sente schiacciati dalle tragedie, sopraffatti. Soffrire è senz'altro ingiusto e doloroso.
Quando le situazioni perdurano a lungo nel tempo è difficile non volere delle coccole in più. Qualcuno che sappia cosa stiamo passando e che ci dica con empatia:
"Su, su... so cosa stai passando. Sei brava, puoi farcela!".
Io ad esempio avrei voluto un po' di comprensione il giorno del minestrone. Ma nessuno venne in mio soccorso! Nemmeno mia sorella, con la scusa che non era neppure nata😩
Eccoci qua! Spesso però accade che cediamo ad una tendenza più grande: esagerare.
Questo "chissà perché capitano tutte a me" non è realistico, "i problemi e le difficoltà" sono 'per natura' molto generose e dispensano doni a tutti!
Il soave canto
Ti è mai capitato di sbattere il mignolino del piedino in un angolo? Cosa hai detto come prima cosa?
"Ma chi è che l'ha messo qui?????".
Non credo! Penso che tu abbia iniziato un soave canto modulato, intitolato "Lamentazioni".
Qualcosa simile a questo:
"Ohi, ohi... ahi, ahi!".
Qual soave canto!
Eppure ci sono persone che hanno vissuto e vivono una vita estremamente difficile ma non si 'lamentazioni' mai! 😅
Quando ci penso mi😌vergogno dei ricordi del 'minestrone' o del mignolino sbattuto nell'angolino.
Se non fosse che poi risulto spettinata, mi toglierei spessissimo il cappello davanti a loro.
"Però talvolta esternare fa bene!".
Lo penso anch'io cara la mia lettrice. Forse uno dei segreti sta proprio nell'allargare il soave canto: non concentrarsi troppo su se stessi.
In una melodia ci sono vari passaggi ma se sono solo una litania di 'ohi, ohi, ahi, ahi' strappalacrime
sai poi che noia! Ingegnandoci ad imparare un nuovo spartito, qualcosa di 'andante allegro'
nella scala della vita, rallegrerò le mie e altrui giornate.
Mi accorgerò che le cose tristi "capitano anche agli altri".
Potrei anche ritrovarmi a pensare:
"No, no, preferisco "tutte le mie cose tristi" che "le sue"!
Il punto è che parlando di giustizia, non dovrebbero esserci ne "le mie ne le tue" di sventure! In realtà non dovrebbe essercene proprio nessuna!
Facciamo così, la prossima volta che sia a te che a me, dovesse venire voglia di suonare e cantare il soave canto di "Lamentazioni", facciamone giusto un ritornello o due e passiamo "all'andante allegro".
"L'andante allegro" è solo un'idea ma c'è una qualità positiva e meravigliosa che contrasta efficacemente il 'commiserarsi'. Quale? Ti aspetto venerdì... prossimo😬
Brava amica, lamentazioni ne abbiamo un po' tutti quanti....👍
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