Racconto Cuore Sensibile Il premio (Capitolo 1 parte prima)




"Che silenzio! C'è una tale calma che mi mette quasi paura! Non è proprio come vivere in città: niente chiasso, ne rumori. Tutto questo in certi momenti, mi dà la sensazione di essere un po' fuori posto. 
In ogni modo il panorama è molto bello,  l'aria salmastra che si respira mi piace! Soprattutto: posso fare quello che voglio!!".
Erano questi i pensieri di Giovanni.
Davanti a lui, placido il mare di Sant'Antioco, nel sud della stupenda isola della Sardegna, creava l'atmosfera giusta per le sue riflessioni.
 Nonostante fossero solo le otto, com'è consuetudine d'estate in Sardegna, la mattina si presentava già molto calda.
Il sole emanava il suo calore, riscaldando piacevolmente il corpo.
I suoi pensieri andarono alla sorellina:
"Però! Come è bello quì! Immagino come sarebbe felice Maria, quella piccola monella! Certo, lei non ci penserebbe due volte a tuffarsi in acqua. Anche se freddissima lei direbbe che è calda abbastanza da rimanerci tutto il giorno" sorrise, riprese i suoi ragionamenti muovendo la sabbia con i piedi osservando la spiaggia vuota a quell'ora del mattino.
"Ma perché penso a lei? Mi sono proposto  in questi giorni di vacanza di pensare a tutto e a tutti, fuorché alla mia famiglia. Non che non li voglia bene, ovviamente! Ma non ho mai un attimo di privacy! Le regole e i limiti dei miei? Asfissianti!
Sono grande, ma non riescono a capirlo. Quando tornerò si renderanno conto che sono perfettamente in grado di badare a me stesso, glielo farò vedere io! Perdere tutto quel tempo dietro ai fratellini e alla sorellina. Non sono mica una femminuccia per pulire, lavare e riordinare la casa quando Mamma non c'è. 
Che se ne stia a casa invece di lavorare! Papà ci ha messo tutti nei guai da quando l'hanno licenziato. Ed io che volevo che mi comprassero qualcosa di "griffato". Che so, un paio di jeans, delle scarpe come i miei compagni! 
Andrea non ha torto a canzonarmi, ma fa presto a parlare lui è nato con la camicia, i pantaloni e direi pure la cravatta!
Il padre primario d'ospedale. La mamma ha ereditato una splendida casa di fronte al mare del Poetto di Cagliari. Non hanno il problema dell'affitto, ne di riuscire a coprire tutte le spese alla fine del mese! Ma che mi importa di lui!".
Si alzò di scatto per scacciare tutti i pensieri che lo angustiavano e scrollarli di dosso, iniziò a cercare delle pietre lisce e piatte, poi la lanciò sulla superficie dell'acqua facendola rimbalzare cinque volte.
"Si!!!" gridò, felice. 
Era un gioco che gli riusciva sempre.
"Papà non riesce mai a farla saltare più di tre volte!" pensò.
"Uffa! Ma perché i miei pensieri tornano sempre a loro?".
Si bagnò i piedi e si immerse in acqua, allontanandosi piano, piano a lunghe bracciate verso il mare aperto. 
Un vecchio che a pochi passi da lui, lo osservava. 
Giovanni lo vide di spalle quando cercò di arrampicarsi su un piccolo promontorio di pietre e rocce, poi non lo vide più.
"Che strano vecchio" pensò, " è vestito come l'età nuragica dei primi Sardi. Chissà che ci fa qui tutto solo".
Il sole saliva alto nel cielo,  riflettendo sull'acqua, dava la sensazione di un luccichio particolare, quasi come scaglie d'oro nel mare. 
Giovanni si sentiva rinascere. Solo, indipendente. Poteva pescare, prendere il sole, leggere o solo stare in ozio senza far niente vicino al bagnasciuga a godersi queste giornate di vacanza, senza dover badare ai "mostriciattoli", con tutto il tempo per se.
Dopo tutto se le era meritate: era o non era stato promosso? Si è vero che si era dato da fare solo negli ultimi mesi. Ma a che serviva fare di più? 
"Tanto è tempo sprecato e niente altro" pensava rimuginando agli ultimi stressanti giorni d'esame.
"A che mi serve conoscere la storia della Grande Guerra del 1914? Mica ci sono vissuto io! Oramai è cosa morta per me, lo stesso dicasi per tante altre materie. Ancora poi, non capisco perché i miei genitori mi hanno "premiato" ( così dicono loro...) mandandomi da zio Efisio. Avrei preferito un cellulare nuovo, questo ce l'ho da più di un anno! Tutti i miei amici ne hanno uno ultimo modello, ed io sono il solo a non averlo.
Del posto non mi lamento, ma la baracchetta di zio Efi non è proprio il massimo del divertimento: niente tv, ne radio. Mi chiedo se sopravvivrò lontano dalla 'civiltá'!".


Cara amica lettrice e caro amico lettore, da oggi alternerò agli articoli, un piccolo racconto scritto anni fa, dal tema Cuore Sensibile. Spero ti piaccia!!😉

Il proseguo della storia la puoi trovare ai seguenti link. 
Cuore Sensibile Capitolo 1: 

Cuore Sensibile Capitolo 2:

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