Racconto Cuore Sensibile Un piano di fuga (Capitolo 9 parte seconda)




Le ore scorrevano tediose, Itbaal aveva la sensazione che non passassero mai. I suoi pensieri correvano continuamente ad Oded, Abia, Risha e soprattutto verso Tisua, piccolo e da proteggere. Ormai dovevano aver già attraversato la città attraverso i sotterranei, verso la libertà.



"Come è buio qua. Non si vede niente!".
"Sss Abia!" la rimproverò Oded, "abbassa la voce, qualcuno potrebbe sentirti!".
"E chi?" replicò lei infastidita, "non ci sono che rocce!".
Risha con Tisua in braccio, aveva il cuore che batteva all'impazzata. Doveva mostrare ancora tutto il suo coraggio, mancava poco, ancora poco.
"Chi va là? Chi c'è lì?" la voce di un uomo, una guardia probabilmente, li raggelò. Non riuscivano a capire da dove provenisse, ma l'istinto suggerì loro di correre verso un tenue, indecifrabile piccolissimo bagliore di luce.
Con il terrore che attanagliava la gola, correvano il tanto che gli ostacoli e il buio permetteva loro di fare. 
"Dai a me il bambino" bisbigliò a Risha.
Prontamente ubbidì. Fu un bene perché poco dopo inciampò. Nel breve attimo in cui si sollevò, sentì che qualcosa si staccava da lei e cadeva per terra. Ma lei non si fermò a raccoglierlo, qualunque cosa si trattasse non valeva il rischio di rallentare, tanto più che la luce si faceva man mano più grande e non sentiva più nessun rumore che non fosse i battiti accelerati del suo cuore, e i passi affrettati dei suoi schiavi. 
Di lì a poco, la luce del sole che iniziava a calare, divenne la luce della libertà.
Il buio, la vegetazione fitta li avrebbe agevolati. Per ora erano salvi, ma Itbaal?


Itbaal sentiva in lontananza l'ondata delle grida, le danze, i tamburi, i flauti ed affrettò il passo. Anche lui, dalla parte opposta della città, aveva già attraversato il sotterraneo a nord e non vedeva l'ora di riabbracciare i suoi amici e la sua famiglia.
Pregava che tutto fosse andato bene. Sentiva che era così. Suo figlio non sarebbe morto in un modo tanto orribile e tragico.



Dolce e commovente fu l'abbraccio di Itbaal alla sua famiglia. E ancora di più fu vedere la gioia di Oded e Abia nel riavere la completa libertà.
Entrambi grati non avrebbero dimenticato le parole di Itbaal:
"Vi rendo la libertà. Al suo posto, io e la mia famiglia diverremo per sempre schiavi della vostra amicizia e dell'amore che voi stessi avete mostrato verso di noi."
"Che io" 

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